Dischetti di plastica sul litorale: il lavoro per risalire all'origine
Consorzio
Dischetti di plastica sul litorale: il lavoro per risalire all'origine Consorzio
 
 
  Mappa delle segnalazioni
 
Migliaia di dischetti di plastica sono stati ritrovati sulla costa tirrenica, dal litorale laziale a quello campano, fino alle spiagge della Toscana. 
Si tratta di cerchietti di plastica retinati del diametro di cinque centimetri, simili ai coperchietti grigliati delle cialde da caffè.
 
Le prime segnalazioni sono partite dall'associazione Clean Sea Life, progetto cofinanziato dall'Unione Europea che si occupa di sensibilizzare il pubblico sui rifiuti presenti in mare e sulle spiagge italiane, che il 20 febbraio ha segnalato la presenza di questi oggetti spiaggiati ad Ischia.
I dischetti, spinti dalle correnti, stanno proseguendo verso nord e le segnalazioni ormai vanno da Salerno a Piombino.
 

Cosa sono?

L'ipotesi più probabile è che si tratti di dischetti impiegati nei sistemi di trattamento biologico delle acque, che fungono da supporto per la crescita dei batteri che depurano l’acqua. Dischetti simili sono stati infatti ritrovati nel 2011 in America dove, in seguito a forti piogge, l’impianto di trattamento della cittadina di Hookset andò in tilt scaricando circa 8 milioni di dischetti in mare. 
Accanto all'ipotesi di un incidente a un depuratore, l'altra ipotesi è quella della perdita del carico a mare da parte di una nave portacontainer.
 

Cosa fa il LaMMA?

Il LaMMA è stato coinvolto da Clean Sea Life per cercare di risalire all’area di potenziale origine dello sversamento
Grazie alla modellistica oceanografica sviluppata dal Consorzio, stiamo provando a ricostruire a posteriori le traiettorie a partire dalla conoscenza del moto ondoso, delle correnti e del vento, nei giorni dei primi avvistamenti. Il modello ci aiuterà anche a prevedere le aree che hanno interessato il fenomeno degli spiaggiamenti e a quantificare la presenza in mare di ulteriori dischetti galleggianti.
Attraverso una simulazione delle traiettorie seguite dai dischetti, sia a ritroso che avanti nel tempo, si proverà a individuare l'area da cui potrebbe essere avvenuto lo sversamento, tenendo conto dell'incertezza insita in questo tipo di analisi e negli stessi dati meteo-oceanografici che sono per loro natura particolarmente incerti. 
Proprio per questo motivo è molto importante avere informazioni affidabili sugli spiaggiamenti e soprattutto sulla data del primo avvistamento nelle diverse località.
 

Cosa fare?

Clean Sea Life sta monitorando l’evoluzione della situazione e invita tutti a inviare foto e segnalazioni degli spiaggiamenti all'indirizzo info@cleansealife.it indicando luogo, data di scatto della foto, data del primo avvistamento e una stima del numero dei dischetti. 
Oltre a segnalarne la presenza, l'invito dell'associazione, al quale ci uniamo, è di raccoglierne il più possibile prima che, frammentandosi, siano irrecuperabili.